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Trekking, Bova – Palizzi


Sabato 18 Giugno 2011 – Sui passi di Lear… (Palizzi – Area Grecanica)

Ritrovo: h 15.30  Bar Vittoria – Bova Marina

Itinerario: Bova (8oo) – Licofossi (650)  – Palizzi (272)

Durata percorso: h  03.30 (circa)

Dislivello  528 m (circa)

Grado di difficoltà: medio

Per info. contattare i numeri: 340 9877602  – 338 7628710


di  Francesco Manglaviti

Da Bova a Palizzi, gli amici di “Grecanica Trekking”, solleciteranno lo sguardo (nonchè le gambe) tra vigneti e terrazze naturali di straordinaria fattura. Per l’intero percorso saranno costantemente immersi in un paesaggio da cartolina: scorci di un panorama unico che sfuma nell’azzurro intenso del mare Jonio, vedute mozzafiato che degradano dolcemente verso sud e che già nel 1847 affascinarono il viaggiatore inglese Edward Lear, il quale, nel suo diario di viaggio, scrisse: “venendo, come noi abbiamo fatto, dall’altopiano, siamo arrivati al di sopra di Palizzi, il cui castello è visibile solo dal lato nord, così, per arrivare al livello del fiume ed alla parte bassa dell’abitato è necessario discendere una scala perfetta fra case e pergolati, aggruppati nel vero stile calabrese fra sporgenze coperte di cactus da una roccia all’altra che sembravano crescere. Nessun posto più selvaggio né più straordinario di Palizzi può attirare l’occhio di un artista………….

Attraverseranno il territorio dei comuni di Bova, Bova Marina e Palizzi. Lo spunto di carattere storico-sociale sarà garantito, oltre che dagli antichi borghi, dalla presenza lungo il percorso di alcuni mulini ad acqua di ottima conservazione. Il territorio, a tratti spettacolare, farà la sua parte fino in fondo: ne sono certo che non smetterà di stupirli fino all’ultimo passo. L’accoglienza dei “palizzitani”, infine,  farà da corollario ad una esperienza che, sicuramente tutti, vorrebbero rivivere!!!

La storia…

Come tutti i paesi della costa Jonica sulle origini ci sono varie teorie, si sostiene che fa parte delle sette città fondate dai Calcidesi, nell’VIII° sec. a.C. la fonte è di Aristotele. Il gesuita Cesare de Cara scrisse che queste terre furono occupate dagli Hethei, Pelagi che erano arrivati dalla lontana Mesopotamia e che occuparono le isole dell’Egeo, la Grecia e l’Italia Meridionale. Essi importarono anche le loro abitudini e conoscenze, il credo religioso, la lavorazione dell’argilla. Nell’età medievale, durante il periodo svevo, faceva parte dei possedimenti del vescovo di Bova, periodo che durò fino al 1200. Il centro è sorto come tutti questi centri intorno al 1000. Prima del 1451 vi era in questo territorio la presenza dei monaci basiliani che fondarono alcuni monasteri.

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Dopo il 1451 ci sono dei documenti che indicano che risulta feudatario Geronimo Ruffo feudatario di Brancaleone e Palizzi, essi rimasero proprietari del feudo fino al 1504. Dopo fu posseduto dai d’Aragona de Ayerbe fino al 1580, dai principi Colonna fino al 1654, e dopo dagli Arduino che la tennero per circa un secolo, ottenendo nel 1662 il titolo di Principe. Dopo il tragico terremoto del 1783 fu acquistato dai De Blasio che ottennero iltitolo di barone e che dopo la cessazione dei feudi del 1806 rimasero proprietari fino ad oggi del castello posto in cima al paese, una costruzione imponente con tetti circolari e quadrati, con resti di mura spalti etc.. I francesi disposero durante l’ordinamento amministrativo 1811 che Palizzi fosse sotto la giurisdizione del comune di Staiti. Ancora più su la frazione Pietrapennata posta a 950 mt sul livello del mare, con la chiesa parrocchiale Santa Maria di Alica si trova nelle campagne della frazione di Pietrapennata, sono i ruderi di un vecchio monastero basiliano, Il nome deriva dalla presenza in questo luogo, probabilmente di un tempio dedicato ad Apollo Licio, trasformato poi dai basiliani in abazia. All’interno della chiesa dello spirito santo in Pietrapennata è custodita una madonna col bambino  che un tempo era nell’antico monastero ed una campana datata 1626.

Il castello…

E’ stato dichiarato dal Ministero ai Beni culturali Monumento Nazionale. Non si hanno notizie certe relative alla data di costruzione dell’edificio, ma su una lapide posta all’ingresso si legge in latino che nel 1580 era “cadente per vecchiaia”. Nel 1751 venne ricostruito dalla famiglia Colonna. Nel 1866 fu ristrutturato e ampliato per volontà del barone Tiberio de Blasio. I discendenti del nobil uomo non abitarono mai nel castello. Nel 1943 Carlo de Blasio vi si rifugiò, quando Reggio venne bombardata dagli anglo-americani. Da un certificato del Mastro d’atti di Palizzi, Saverio Grimaldi, risulta che nel 1751 il castello era cinto da mura con due torrioni. All’interno c’era una grande scala con una sola finestra, la cucina “con sua ciminera focolare”, una camera con soffitto di tavole rotto, “un’antecamera anche rustica insuffittata di tavole”, una serie di altre stanze, magazzini e cantine. Attualmente il castello non versa in buone condizioni. Ancora visibili i muri perimetrali (su cui si notano una serie di finestre ogivali), parte della mura di cinta e una torre illuminata da due finestre ogivali.

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2 Responses to "Trekking, Bova – Palizzi"

  1. fiorella ha detto:

    quanto mi piacerebbe fare quel percorso! quel castello è stupendo in quello sfondo.
    quanto mi piacerebbe.
    è una meraviglia il vs paese
    fiorella

  2. pensaliberamente ha detto:

    Consigliamo allora il sito:

    http://www.sentieridaspromonte.it/

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