LA LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE

Chi eravamo …….
Correva l’anno duemilauno. Un manipolo di convinti assertori dell’idea che solo l’informazione avrebbe potuto fornire (finalmente) un impulso decisivo alla rinascita socio-economica del loro Comprensorio, l’Area Grecanica, danno origine ad una iniziativa editoriale dal titolo “l’Altro Aspromonte”.

L’approccio è semplicemente ottimale. Con l’entusiasmo degli adolescenti interrogano la classe dirigente ma non trascurano il sistematico coinvolgimento dell’intera cittadinanza. Sollevano problemi irrisolti, inefficienze endemiche, carenze strutturali, lentezze burocratiche; fotografano negligenze, demeriti, inadempienze croniche e siti degradati; riscuotono elogi ed attestazioni di stima, non manca qualche ammonimento e di tanto in tanto un velato “consiglio”.

Assumono, quale imperativo categorico, la non accettazione di aiuti finanziari di qualsivoglia natura, al fine esclusivo, di mantenere libere le mani (ma soprattutto la mente) da eventuali, possibili inquinamenti. Si pongono, insomma, al servizio del territorio per quasi dieci anni: promuovono incontri e dibattiti, ospitano suggerimenti e denunce, danno voce a chiunque, in special modo a chi, fino al momento non ne aveva mai avuto tale possibilità.

E’ chiaro, però, che i tempi cambiano. E più che i tempi, si evolvono le strategie e i mezzi di comunicazione. Per tale ragione, adottano questo nuovo strumento on-line che non a caso chiamano “pensaliberamente.altervista.org”. Tale dispositivo, altro non è, se non la naturale continuazione del formato cartaceo de “l’Altro Aspromonte”, uno strumento che i tempi hanno già sepolto ma non certo la memoria di quel manipolo di idealisti convinti; memoria che ha oramai assurto tale ricordo a forma di solenne scultura.

E’ proprio a dimostrazione di tale certezza che, con un velo di nostalgia, ricordano con assoluta lucidità il numero di esordio (Gennaio 2001) con relativi articoli ed autori:

Francesco Manglaviti, coordinatore del gruppo, firma un editoriale dove prova a spiegare gli intendimenti dell’iniziativa con particolare riferimento al concetto di Altro(in Aspromonte);

Francesco Barreca, ideatore del progetto grafico e scultore dell’impaginazione, esordisce con un articolo dal titolo: “tra merce, libertà ed informazione”, dove mette in risalto la limitatissima libertà del singolo al cospetto dei nuovi mezzi di comunicazione di massa (nell’Area Grecanica ed altrove);

Sandro Autolitano, in riferimento all’approssimarsi di future tornate elettorali nei Comuni dell’Area, delinea la tipologia che più si addice al futuro candidato a Sindaco. Firma l’articolo “Ci vuole un fisico bestiale…”;

Nino Gurnari, di professione pediatra, dal momento che studia il “mammifero” uomo fin da piccolo, forse per deformazione professionale, si impegna in un trattato dal titolo: “La mucca pazza e le follie dell’uomo;

Domenico A. Modaffari, con le doti e l’aspirazione di spendersi in politica da grande, scarica tutto il suo rammarico per l’ennesima crisi di identità del suo partito e firma un effervescente articolo dal titolo “chi l’ha visto?

Gianfranco Marino, valido e navigato corrispondente, nonostante la giovane età, avendo sperimentato di persona che in quell’Area scrivere di politica è tempo perso, va alla ricerca di scorci panoramici e rivisitazioni di luoghi che, in quanto ad unicità, storia e cultura si fanno largo fra gli intenditori di sorta. Per l’occasione firma un articolo dal titolo: “Vivere l’Aspromonte”.

Ed infine, il ricordo più autentico e sentito va al Direttore Responsabile di allora, una icona del giornalismo nostrano, Antonio Delfino. Scomparso da qualche anno, ha onorato il gruppo con la sua presenza e con la sua penna. Fu da tutti considerato il maestro anche se loro erano soliti chiamarlo, il Professore.

Chi siamo….